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Il Biofeedback è un metodo terapeutico nato agli inizi degli anni ’60. Consiste nel posizionare uno o più sensori fisiologici sul corpo di una persona e mostrare come la fisiologia della persona cambia, in tempo reale, sul monitor di un computer o tramite un tono audio.

 

Come metodo terapeutico, il biofeedback è generalmente considerato una terapia aggiuntiva, ed è spesso usato in combinazione con altri metodi clinici. Poiché́ la tecnologia rende visibili i processi inconsci e genera misurazioni concrete che possono essere utilizzate per documentare i progressi e convalidare il trattamento, combinando il monitoraggio fisiologico e le tecniche di biofeedback con altri metodi, spesso si ottengono risultati migliori e più̀ veloci rispetto all’utilizzo degli altri singoli metodi. Storicamente, il biofeedback è stato principalmente conosciuto per la sua capacità di aiutare le persone a fare una autoregolazione di base facilitando il rilassamento e riducendo gli effetti dello stress sul corpo.

 

Un numero significativo di condizioni che possono compromettere la salute di una persona hanno sintomi correlati allo stress e possono essere risolti in modo efficace utilizzando i metodi BFB e NFB. Nel 2016, “l’Association for Applied Psychophysiology and Biofeedback” ha pubblicato una rassegna di ricerche nel campo del biofeedback e del neurofeedback (BFB & NFB) che esamina le varie condizioni che sono state trattate usando i protocolli BFB e NFB, valutano le prove di ricerca pubblicate per valutare l’efficacia clinica di ciascun protocollo e forniscono una valutazione dell’efficacia clinica del trattamento, basata sulla validità̀ scientifica dei dati di ricerca compilati (Evidence-Based Practice in Biofeedback and Neurofeedback. Gabriel Tan, Fredric Shaffer, Randall Lyle e Irene Teo, 2016. Association for Applied Psychophysiology and Biofeedback).

 

 

Come lavora il biofeedback Training?

 

Il ciclo di feedback creato dal processo di rilevazione dei propri indici psicofisiologici consente alla persona di:

 

a) Diventare consapevole dei comportamenti inconsci e delle reazioni automatiche allo stress, innescate da stimoli esterni o interni.

b) Associare le risposte fisiologiche osservate con specifici processi interni fisici e mentali ed emozioni.

c) Imparare a controllare gli stati d’animo interni utilizzando varie strategie mentali per influenzare il cambiamento fisiologico.

d) Ottenere la capacità di riconoscere reazioni fisiologiche automatiche ed indesiderate in situazioni stressanti e riuscire ad annullarle con abilità pratiche di autoregolazione.

 

Insegnare alla persona a diventare consapevole dell’aumento della contrazione muscolare della spalla e a rilassare volontariamente i muscoli della parte superiore del corpo, avrà un effetto abbastanza rapido sul dolore alla testa e al collo legato alla tensione. Molte altre condizioni possono essere trattare indirettamente attraverso il training di biofeedback o neurofeedback, poichè hanno una forte componente collegata allo stress.

 

L’insegnamento dei metodi di biofeedback HRV a una persona affetta da ansia o insonnia, può aiutarlo ad imparare a spostare volontariamente le sue risposte fisiologiche dal dominio simpatico a quello parasimpatico, innescando così la risposta di rilassamento e permettendo al suo corpo di impegnarsi in processi riparativi.